5 bis rue de Verneuil, celebre indirizzo dietro il quale si nasconde il rifugio de Serge Gainsbourg. Divenuta eredità della figlia Charlotte, questa casa non è cambiata, nulla si è mosso dalla morte dell'artista. Un gran numero di oggetti continua a convivere in un gioioso pasticcio : ci imbattiamo nell'enorme ritratto di Hinny, il manoscritto originale de La Marsigliese che acquistò all'asta nel 1981, o L'uomo con la testa di cavolo di Claude Lalanne. Tutto è rimasto intatto, fino ai mozziconi nel posacenere, al pacchetto di Gitanes nell'angolo di un mobile, al frigorifero pieno e alle bottiglie di vino aperte. Quasi immaginiamo di conoscere questo luogo, portatore di tante fantasie e leggende. Tony Frank, amico intimo di Serge Gainsbourg dopo il loro incontro nei primi anni '60, ha avuto il privilegio di frequentare questi luoghi e di fotografarlo nel suo ambiente preferito. A più di 25 anni dalla morte dell'artista, è tornato a fotografare questa residenza così ricca di ricordi. Foto che fanno rivivere il passato e fanno rivivere il cantante, attraverso i suoi oggetti emblematici.

Il luogo rinasce da queste ceneri, in occasione di una mostra ad esso dedicata alla Galerie de L'instant, dal 29 marzo al 10 giugno. Una serie di scatti che metteranno in luce immagini catturate oggi, ma anche scattate durante la vita dell'artista. Presentato sotto forma di dittici, si stabilisce un parallelo tra passato e presente, e presenza e assenza, mostrando come il tempo sembra essersi fermato a questo indirizzo mitico.